Leggendo in rete sull’importanza del tempo che i bimbi dedicano al gioco, ci ha colpiti una riflessione, di per se ovvia, ma che, come capita a volte, ci ha acceso nella testa tanti pensieri e riflessioni sul nostro lavoro e sul servizio che proponiamo.
La frase illuminante è stata:
I GRANDI LAVORANO E I PICCOLI GIOCANO.
Come si diceva, non certo la scoperta dell’acqua calda; ma oltre alla profonda DIGNITA’ che viene riconosciuta alla dimensione del gioco e di conseguenza ai piccoli quando sono impegnati in essa, ci ha confermato l’importanza che il gioco riveste per i bambini, rendendoci ancora più consapevoli dell’attenzione e la cura che occorre mettere nelle proposte che proponiamo loro durante le nostre feste.
Sappiamo che GIOCARE è una delle attività più importanti per i bambini e per il loro sviluppo. E’ lo strumento attraverso il quale conoscono il mondo, lo rielaborano e che quindi li fa crescere, ma allo stesso tempo è il momento del divertimento, della gioia, del colore e della libertà della mente.
Uno spazio e un tempo senza spazio e senza tempo insomma, chiaro no??
Conoscendo bene la fantasia e creatività che contraddistingue i piccoli, sappiamo, ad esempio, che sono molto attratti dai giochi di “finzione” e d’ immedesimazione.
E ogni volta restiamo stupiti anche noi, quando, proponendo attività che prevedono trucchi e travestimenti otteniamo risposte entusiaste da parte del nostro piccolo grande pubblico.
Le motivazioni di questo successo, vanno ricercate (oltre che nel fantastico Staff de I Mattacchioni, ovviamente!!!) nel profondo significato che riveste questo gioco per lo sviluppo delle capacità elaborative e relazionali dei bambini.
Noi crediamo molto in questa attività, la proponiamo durante i nostri intrattenimenti per aiutare i bambini a sviluppare la capacità di esercitare questa pratica, tanto utile nel loro percorso di crescita. Il gioco di finzione è così importante (ed è tanto più vero nei bambini piccoli) perché permette di rielaborare le emozioni vissute.
Attraverso la RAPPRESENTAZIONE il bambino mette in gioco quanto ha vissuto, lo rende più chiaro a se stesso e lo elabora.
A tal proposito, un consiglio che ci permettiamo di dare a tutti i grandi che hanno la fortuna di interagire con i piccoli, è quello di bere il caffè immaginario che viene loro offerto in tazzine di plastica dai colori sgargianti, di stare al gioco proposto dai piccoli, interagendo, ma lasciando che siano loro a guidare la dinamica dove vogliono. Scopriremo pensieri e sentimenti dei bambini che difficilmente riuscirebbero a verbalizzarci.
Parlando di sviluppo della capacità di interagire con l’altro da se, non possiamo non pensare all’importanza che riveste il gioco di gruppo.
Una capacità che i bambini iniziano a sviluppare tra i 4 – 6 anni e che va sollecitata offrendo loro occasioni di socializzazione anche al di fuori del contesto scolastico e strutturato, in un ambiente giocoso e libero, con altri bambini (non per forza coetanei) dai quali impareranno molto.
Insomma, ci piace pensare che oltre al sorriso, al divertimento e alla spensieratezza, il nostro lavoro ci permetta di fornire ai nostri piccoli amici degli strumenti che, permettano loro di vivere meglio la relazione con il mondo.
In una realtà sempre più tecnologica e strutturata, creare spazi di libertà fisica e mentale resta e diventerà sempre di più la nostra MISSION.